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2 ingredienti per la continuità

Mutti dalla strada

Francesco AD dell’azienda di famiglia dal 1994, ricorda il padre recentemente scomparso: “vedeva nell’azienda un valore superiore a quello del semplice profitto economico. La sua era una visione più radicata, concentrata sul lavoro, sul rispetto e sulla progettualità” (fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/morto-marcello-mutti-patron-storica-impresa-AGmWqRV?refresh_ce=1; 11/10/2024). Netta la contrapposizione alle osservazioni fatte nel recente viaggio nel territorio brindisino, dove  ho visto vari siti di produzione ancora oggi dismessi nel contesto di quella che era la filiera del pomodoro locale.

Oggi che leggo la notizia della scomparsa del Dott. Mutti, ci tengo a condividere esperienze, esempi ed un pensiero su di una realtà che ho potuto incontrare in una breve quanto intensa attività di consulenza.

Già dall’ingresso dello stabilimento, in quella calda giornata di fine maggio, ricordo immagini di luoghi e di vita di fabbrica che riconosco nelle letture delle memorie sull’uomo, la famiglia e l’impresa di taratura internazionale ferma restando l’impronta rurale che ho piacevolmente trovato tra le forme della più contemporanea e ben strutturata realtà produttiva nel settore alimentare.

Pomodori e innovazione

Al 1850 risalgono le prime notizie dell’azienda agricola di Giovanni Mutti che introdusse, già innovatore, l’alternanza delle coltivazioni in un territorio che non curava soluzioni e tecniche antiche (un principio ancora oggi alla base dell’agricoltura tradizionale e biologica). L’azienda nel 1899 si trasforma in “Fratelli Mutti” un’industria dedicata alla lavorazione del pomodoro coltivato nel territorio parmense.

Per tutto il XX secolo, tra due Guerre Mondiali e poi il boom economico dell’Italia in ricostruzione, l’azienda ha mantenuto il suo DNA e così ancora oggi sono visibili alcuni elementi nel sito produttivo originario a Piazza di Basilicanova, frazione di Montechiarugolo: il casello d’entrata e uscita con la pesa meccanica dei carri agricoli che ancora solcano i viali d’accesso colmi di rossi frutti del sole emiliano, l’orologio analogico dalle grandi lancette in ferro, la sirena ed altro ancora mostratomi con orgoglio dal ragioniere, allora responsabile amministrativo ed interlocutore nell’occasione della mia visita.

Azienda innovativa da sempre, nel 1909 Ugo introduce la cottura sottovuoto del pomodoro garantendone la conservazione in latte di metallo. Nel 1951 con il concentrato in tubetto l’azienda innova il packaging e sbaraglia il mercato arrivando a modificare le abitudini di tanti italiani e non solo.

Nel 1971 poi presentano la polpa in pezzi sull’onda dell’alta qualità proposta rispetto al mercato dei concorrenti. Di Marcello l’idea di design e marketing: far vedere la passata con le bottiglie di vetro trasparente (fonte: https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/economia/24_ottobre_11/e-morto-l-imprenditore-marcello-mutti-sua-l-idea-di-far-vedere-la-passata-di-pomodoro-con-le-bottiglie-di-vetro-1904599f-6356-4bd8-aab6-eb1e0227fxlk.shtml; 11/10/24).

Ed ancora, fino ad arrivare alla mia personale esperienza: ho potuto vedere come l’azienda, negli anni che precedevano l’epopea della digitalizzazione dei processi già si stava attrezzando con sistemi di controllo, interfacce uomo macchina, sistemi di reportistica ed analisi dei processi. Tutti aspetti conosciuti poi sotto il nome d’INDUSTRIA 4.0. Sempre ed in continuità con la tradizione innovativa è l’estrema attenzione alla produzione autoctona d’impianti di pomodoro, le soluzioni per la coltivazione biologica ed i processi sostenibili, tra cui tecnologie per il risparmio energetico nel ciclo termico di produzione, la filiera stretta delle forniture, la produzione di prossimità ed altre soluzioni oggi osservate come azioni esemplari e rappresentative dei criteri ESG.

Fino a qui le mie dirette competenze d’innovatore incaricato allora d’osservare gli ambiti di R&D. Sono però i valori aziendali che leggo nei giornali e che riconosco pensando alle sensazioni, le parole, la passione che i collaboratori dell’azienda mi hanno trasmesso: tradizione, qualità e responsabilità sociale.

 

Valori di tradizione

Non posso dire di aver conosciuto la famiglia imprenditoriale Mutti nei termini più stretti ma ne ho respirato lo spirito, la visione, la passione e l’attaccamento ascoltando le parole dei collaboratori nelle prime linee coinvolti nei temi di ricerca ed innovazione. Sempre vero il concetto che l’azienda è lo specchio dell’imprenditore: competenza, atteggiamento positivo e valori etici hanno contraddistinto il titolare che in questi giorni, dopo la sua scomparsa, viene ricordato dai giornali così come per me è il ricordo delle persone che ho a suo tempo incontrato.

Innovazione Continua

In secondo luogo ricordo di aver incontrato realtà giovane e dinamica. Non mi competeva, quindi non s’era approfondito l’argomento, ne conosco i dettagli degli aspetti ma mi limito ad osservare alcune date: Marcello Mutti (1941-2024), all’età di 53 anni ha avviato di fatto Francesco Mutti al controllo dell’azienda attuando un piano per il cosiddetto passaggio generazionale.

 

 

“La scomparsa del Patron (uso decisamente improprio del termine, se dicessimo padrone ?) rappresenta una grande perdita per l’azienda, ma lascia un’eredità di valori e di passione che continueranno a guidare la Mutti verso il futuro.”

Questa frase fatta e virgolettata è effettivamente fatta, nel senso più letterale del termine, da Gemini, l’AI di Google alla mia richiesta: “questo è un mio articolo del blog con tema Mutti, impresa famigliare, innovativa, scritto in occasione della scomparsa di Marcello Mutti. Vorrei una conclusione di poche righe con spirito commemorativo.” Assolutamente vera la frase racchiude e sottolinea il concetto che rappresenta importante esempio di buona prassi di #culturaInnovativa.

E’ decisamente più recente il mio personale interesse professionale e questa chiave di lettura circa le vicende umane che animano le imprese, gli imprenditori ed i collaboratori che innovano ed espandono i progetti aziendali e penso più in generale al valore in termini di marketing trasmesso attraverso la mia esperienza in Mutti: azienda di stampo padronale dove i collaboratori sono fieri sponsor dei valori e degli obiettivi dell’imprenditore.

Chiudo con una domanda:
Senza i pomodori del mio orto, con che sugo condisco la pasta?

 

Voglio approfondire il tema della cultura innovativa nell’azienda ed il supporto proposto da ALTRAVIA

#CulturaInnovativa #DESIGN #PAKAGING #Marketing #PassaggioGenerazionale #AI
Copyright 2024 | Testo di Marco Roveggio: Architetto, fondatore di Altravia srl

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